Crostatine di patate e cioccolato


Il mio primo giorno di scuola è un ricordo po’sfocato. Più che un ricordo in realtà, un insieme di percezioni sensoriali …
Un atrio gigantesco, illuminato da una grande vetrata assolata.
Un vociare indistinto di bimbi, suoni disparati: risate, urla, pianti…
L’odore umido di gesso e cimosa.
Il sudore appiccicaticcio di una mano che cerca un’altra mano, nella ferma volontà di non lasciarla andare, per nessun motivo.
La gola secca per la paura, la salivazione azzerata dall’emozione della nuova avventura, tanto attesa.
In fondo al salone, sulla destra, si apre un corridoio sul quale si affacciano tante porticine…
Dentro quelle porticine, il mondo!
 Il mondo come te lo insegnerà la maestra.
Il mondo da esplorare con nuovi amici, simpatici e antipatici, ma comunque compagni di avventura!
 Molte volte ho rivissuto l’emozioni di quel giorno, perchè molti primi giorni di scuola si susseguiti e molti sono stati i compagni d’avventura…
Fino a capire che, se “gli esami non finiscono mai”, come diceva il grande Eduardo, è proprio perché infiniti sono nella vita, i primi giorni di scuola…
Lo scorso mercoledì è stato, per me, l’ennesimo primo giorno di scuola: il primo giorno in un nuovo posto di lavoro, il primo giorno di un lavoro nuovo…
E queste crostatine lo rappresentano un po’…
E poi… si possono mettere in cartella!!!

CROSTATINE DI PATATE E CIOCCOLATO

350g di pasta frolla
1 hg di patate
gr 80 burro
gr 100 zucchero
250 cl panna liquida
2 uova
1oo gr uva passa ammorbidita
gr 50 pinoli
gr 100 canditi
gr 100 gocce di cioccolato fondente

Lessate le patate e schiacciatele, ancora calde, con lo schiacciapatate. Amalgamate a queste, il burro e la panna. A parte, frullate i canditi con lo zucchero e aggiungetevi, sempre frullando, le uova. Unite i due composti e aggiungete i  pinoli, l’uvetta e le gocce di cioccolata. Imburrate ed infarinate una teglia di 26/28cm di diametro e rivestitela con la pasta frolla. Versate il composto sulla pasta frolla e infornate, in forno già caldo a 175°1h circa.


Torta di riso... traditional way!



E’ arrivata…
Per motivi che stento ancora a definire “professionali”, è arrivata la vendetta della torta di riso tradizionale! La scaramanzia mi impone ancora il silenzio stampa ma, dal momento che l'ho sperimentata, come promesso, storia e ricetta!!!

Di questo dolce si trova testimonianza, a Bologna, già dal XVI secolo, col nome di Torta degli Addobbi, poiché veniva preparata in occasione della festa religiosa parrocchiale bolognese degli Addobbi.
La Festa Degli Addobbi celebrava, e celebra tutt’oggi, il decennale eucaristico di ogni parrocchia della città di Bologna, che, per l’occasione, veniva appunto addobbata con drappi e coccarde. Durante la festa, si portava in processione l'immagine del Corpus Domini, accompagnato dalla banda e dai canti dei parrocchiani e le case,anch’esse addobbate a festa con drappi e fiori, erano aperte ai vicini, ai quali si offriva la torta di riso, o Torta degli Addobbi!



TORTA DI RISO BOLOGNESE:
(Depositata presso la Camera di Commercio dell'Accademia Italiana della Cucina di "Bologna dei Bentivoglio" il 14 dicembre 2005)

Ingredienti:

1 litro di latte
200 g di riso
200 g di zucchero caramellato (io ho usato il semolato)
100 g di zucchero vanigliato
3 tuorli d'uovo
3 uova intere
100 g di mandorle pelate
100 g di cedro candito
un bicchierino di liquore mandorla amara (Amaretto di Saronno)
cannella
chiodi di garofano
buccia grattata di un limone
pizzico di sale
facoltativo: 4-6 amaretti (io non li ho messi)

Far bollire il latte, aggiungere il riso, la scorza grattata di limone, il pizzico di sale, lo zucchero vanigliato. Far cuocere il riso facendo assorbire quasi completamente il latte. Far raffreddare in una terrina il riso per far assorbire il latte rimasto dalla cottura. Nel frattempo sbattere le uova con lo zucchero caramellato, incorporate le mandorle tritate, il cedro candito tagliato a dadini (io l’ho tritato insieme allo zucchero semolato) (per chi usa gli amaretti aggiungerli frantumati finemente); amalgamare il tutto con il liquore di mandorle amare. Mettere tutto in uno stampo imburrato e spolverato con pan grattato; l'impasto deve essere di 3-4 cm. Cuocere in forno scaldato a 180° per 20 minuti, poi abbassare a 150° e cuocere per altri 40-45 minuti. Come si forma una crosticina bionda e croccante togliere dal forno, lasciare intiepidire e bagnare con liquore dopo aver fatto dei forellini con uno stecchino. Togliere dalla teglia, tagliare la torta rigorosamente a losanghe e servirla!

Pane ai semi di lino


Mi piace fare la spesa: è una delle mie passioni! No, non faccio dell’ironia, mi piace proprio!
C’è chi corre a comprarsi un paio di scarpe o un indumento; chi si tuffa di testa in un bombolone alla crema; chi va dal parrucchiere o dall’estetista…
Io, quando la vita non mi sorride, vado a fare la spesa!
Mi aggiro tra gli scaffali, spingendo il mio carrello, lista della spesa alla mano, progettando  la prossima impresa culinaria, e pian piano la tensione si allenta, la muscolatura si rilassa e i lineamenti del viso tornano a distendersi. E’ il mio antistress!

A  volte, un prodotto ammicca nella mia direzione, dalla scansia; a volte invece, vago alla ricerca dell’ingrediente principale per realizzare una specifica ricetta; altre volte infine, mi capita di acquistare un alimento solo ed esclusivamente perché ne conosco proprietà e virtù, ma senza sapere bene cosa farne, come cucinarlo o in che ricetta inserirlo…
E’ in questo modo che i semi di lino sono entrati, la prima volta, nel mio carrello della spesa!

I semi di lino sono un vero e proprio concentrato di
sali minerali, proteine, lipidi, acido linoleico, fibre e lignani che hanno importanti proprietà antiossidanti.
In una piccola quantità di semi inoltre, è contenuta una grande quantità di Omega3, conosciuti come grassi "buoni.
Alcune ricerche parrebbero dimostrare come, il consumo dei semi di lino, possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, come quello del seno, della prostata e del colon, proprio grazie all’azione di questi acidi grassi che sarebbero in grado di inibire la formazione dei cellule tumorali negli organi appena citati.
Possiedono inoltre proprietà antinfiammatorie, se usati in impacchi e cataplasmi; contribuiscono alla formazione della corteccia cerebrale del feto, se assunti in gravidanza; proteggono l'apparato cardiovascolare, stabilizzando il battito cardiaco, e riescono a ridurre così, il rischio di infarto…
Si vabbè, ma come si mangiano???
Sfogliando “La cucina nelle Dolomiti” di Anneliese Kompatscher, (che, qaulche anno fa, mi ha regalato mia zia, che nelle Dolomiti ci vive!) ho trovato la ricetta di questo pane tradizionale, buonissimo sia per una colazione, spalmato di miele, sia per accompagnare del fantastico speck Alto-Atesino!
Provare per credere!

PANE AI SEMI DI LINO

Ingredienti:
400g di farina “0”
400g di farina di segale
200g di farina integrale
100g di semi di lino (messi a mollo nell’acqua per 3h)
30g di lievito naturale
1cucchiaino di zucchero
poco latte
3cucchiaini di sale
3cucchiaini di semi di finocchio o cumino
¾ di litro d’acqua tiepida
Unite le farine in una terrina, mescolate e fate un incavo nel mezzo: in questo incavo preparate un composto di lievito, zucchero e poco latte tiepido. Lasciate lievitare per 15’circa, al caldo.
Lavorate quindi tutti gli ingredienti rimasti con questo composto, fino ad ottenere una pasta di media consistenza.
Lasciate lievitare in un luogo per ¾ d’ora; lavorate brevemente la pasta e formate ora due pani di forma oblunga. Bucare i due filoni con una forchetta e lasciateli lievitare per un altro ¼ d’ora.
Spennellate la superficie dei pani con acqua tiepida e cuocete in forno preriscaldato a 200° per 45’.